Danni a un turbocompressore causati dal filtro antiparticolato diesel ostruito

Car exhaust with fumes

Non si presta sufficiente attenzione all’impatto dei filtri antiparticolato diesel (Diesel Particulate Filter, DPF) ostruiti sui turbocompressori, afferma Diego Pascarella presso Di Mauro, Centro di Assistenza Autorizzato (CAA) Melett. Diego, infatti, avvisa che se i tecnici non effettuano dei controlli volti ad appurare un’anomalia del DPF in sede d’installazione di un turbocompressore di ricambio, potrebbe verificarsi un guasto prematuro del nuovo turbo.

Tutti i veicoli alimentati a diesel realizzati dalla fine del 2009 sono equipaggiati con un DPF, progettato per catturare la fuliggine e rimuoverla dal gas di scarico mentre si guida il veicolo. Per mantenere costante l’efficienza operativa del DPF, si attuano dei processi di rigenerazione volti a bruciare eventuale fuliggine in eccesso. Ciononostante, numerosi sono i fattori che possono arrestare l’efficienza operativa di questi processi di rigenerazione, come ad esempio il tipo di carburante e olio in uso, lo stile di guida, l’età del veicolo e il chilometraggio. I veicoli regolarmente guidati lungo percorrenze brevi o a velocità ridotte, spesso non raggiungono le temperature necessarie per attivare il processo di rigenerazione.

“Le ostruzioni impediscono il passaggio dei gas di scarico attraverso l’impianto di scarico alla portata necessaria, comportando l’aumento della temperatura del gas di scarico e della contropressione,” spiega Diego. “Questa condizione può influire sul turbocompressore in diversi modi, dalle perdite di olio al calo delle prestazioni, fino al guasto del componente.”

L’incremento della contropressione forza il gas di scarico attraverso le guarnizioni dell’anello del pistone nel Core-Assy del turbo (CHRA), portando a temperature eccessive all’interno del CHRA. In queste circostanze, si previene il raffreddamento efficiente dell’olio all’interno del CHRA, causandone persino la carbonizzazione, limitandone le mandate e comportando l’usura dei sistemi dei cuscinetti, in particolare sul lato riscaldato del turbo. Tali temperature elevate possono anche tradursi nel guasto della girante turbina in seguito all’affaticamento a cicli elevati.

Un DPF ostruito può forzare il gas di scarico attraverso i traferri più esigui, compresi i giochi nelle leve della turbina a geometria variabile (VNT) e i meccanismi wastegate del carter turbina. Se si manifesta questo fenomeno, l’accumulo di carbonio può limitare il movimento delle leve, influendo sule prestazioni del turbo.

Inoltre, potrebbero verificarsi delle perdite di olio all’interno dell’alloggiamento turbocompressore, come conseguenza del gas di scarico che forza il suo ingresso nel CHRA, in corrispondenza del lato turbina, e forza l’olio attraverso la guarnizione paraolio, in corrispondenza del lato compressore.

“È indispensabile che eventuali anomalie del DPF siano individuate e corrette prima d’installare un turbocompressore di ricambio,” spiega Diego. “Se irrisolto, il problema originale indica che il turbo di ricambio sarà esposto allo stesso ambiente operativo dell’unità precedente e, in fin dei conti, risentirà della stessa anomalia in un intervallo notevolmente inferiore.”

La rete Melett di specialisti altamente qualificati in materia di riparazioni dei turbocompressori può offrire un’ispezione del turbo e un servizio di diagnosi completi, volti a individuare la causa alla radice del guasto e prevenire ulteriori anomalie.

Distribuiti su tutto il territorio italiano, i Centri di Assistenza Autorizzati (CAA) Melett s’impegnano a sostenere le officine indipendenti con riparazioni dei turbo della qualità più elevata, avvalendosi di componenti di qualità OE Melett.

Collaborando con la rete di CAA Melett, le officine possono avere la certezza che qualsiasi richiesta sia gestita all’insegna della rapidità e dell’efficienza dagli specialisti in materia di riparazione che dispongono della perizia tecnica volta a fornire una soluzione completa per i turbocompressori.

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